Angelo Rognoni - Insegnamento



Un'aula scolastica.

IL PROFESSORE (trent'anni. Legge agli allievi) - Dante è un grande poeta. Egli ha scritto la Divina Commedia e...

(Pochi secondi di buio)

IL PROFESSORE (cinquant'anni. Legge con voce annoiata) - Dante è un grande poeta. Egli ha scritto la Divina Commedia e...

(Pochi secondi di buio)

IL PROFESSORE (sessant'anni. E' ormai un grammofono) - Dante è un grande poeta...

UN ALLIEVO (interrompendolo) - Perché?

IL PROFESSORE (meravigliato e imbarazzato) - E' stampato qui. Siedi e sta zitto. Dante è un grande poeta. Egli ha scritto...

Sipario

Richard Huelsenbeck - sul rumorismo (da En avant dada)

Il movimento provoca vibrazioni. Il problema dell'anima è di natura vulcanica. Ciascun movimento produce naturalmente dei suoni. Mentre il numero e di conseguenza la melodia sono dei simboli che presuppongono una capacità d'astrazione, il rumore indica direttamente l'azione. La musica è, in generale, un affare armonico, un'arte, un'attività della ragione – il rumore è la vita stessa che non si può giudicare come un libro, parte integrante della nostra personalità, che ci attacca, ci insegue e ci lacera. Il rumorismo è una concezione della vita che – e ciò in un primo momento può sembrare strano – ci obbliga a prendere una posizione definitiva. Ci sono i rumoristi e gli altri.

Francis Picabia - Manifesto cannibale dada

Siete tutti accusati; in piedi. L'oratore può parlarvi solo se state in piedi.
In piedi come per la Marsigliese,
in piedi come per l'inno russo,
in piedi come per il God save the King,
in piedi come davanti alla bandiera
in piedi finalmente davanti a DADA che rappresenta la vita e che vi accusa di amare tutto per snobismo e solo perché costa un mucchio di quattrini.
Vi siete di nuovo seduti? Tanto meglio, così mi ascolterete con più attenzione.
Che cosa fate qui, ammucchiati come ostriche serie - perché voi siete seri, vero?
Seri, seri, seri fino alla morte.
La morte è una cosa seria, vero?
Si muore da eroi o da idioti, che è proprio la stessa cosa.
La sola parola che non sia effimera è la parola morte. Voi amate la morte che muoiono gli altri.
A morte, a morte, a morte.
Soltanto il denaro non muore, se ne va solo in viaggio.
Il denaro è Dio, è colui che si rispetta, il personaggio serio - denaro rispetto delle famiglie. Onore, onore del denaro; l'uomo che ha del denaro è un uomo d'onore.
L'onore si compra e si vende come il culo. Il culo, il culo rappresenta la vita rappresenta la vita come le patatine fritte, e voi tutti che siete seri, voi puzzate più della merda di vacca.
DADA invece non ha odore, non è nulla, nulla, nulla.
E' come le vostre speranze: nulla
come i vostri paradisi: nulla
come i vostri idoli: nulla
come i vostri uomini politici: nulla
come i vostri eroi: nulla
come i vostri artisti: nulla
come le vostre religioni: nulla
Fischiate, gridate, spaccatemi la faccia e poi e poi? Io vi dirò ancora che siete tutti degli imbecilli. Fra tre mesi, i miei amici ed io vi venderemo i nostri quadri per qualche franco.

Tristan Tzara - dall'introduzione a "Per conoscere l'avventura dada"

Dada ha tentato non tanto di distruggere l'arte e la letteratura, quanto l'idea che se ne aveva. Ridurre le loro frontiere rigide, abbassare le altezze immaginarie, rimetterle alle dipendenze dell'uomo, alla sua mercé, umiliare l'arte e la poesia, significava assegnare loro un posto subordinato al supremo movimento che non si misura se non in termini di vita. L'Arte, con l'A maiuscola, non inclinava forse a prendere sulla scala dei valori una posizione privilegiata o tirannica che la portava a rompere tutti i legami con le contingenze umane? E' in questo che dada si proclamava anti-artistico, anti-letterario e anti-poetico.

Wieland Herzfelde - L'etica dei malati di mente

Chiamiamo malati di mente uomini che non ci comprendono o che non comprendiamo. Si parli solo di questi ultimi.Comunemente non si fa questa distinzione. I malati di un manicomio sono matti; questo basta. Quando si parla di malati di mente ci si immagina megalomani, pazzi furiosi, pazzi religiosi, ecc. Si compiangono questi poveri infelici, li si deride e si inorridisce di fronte alla loro sorte. Questo atteggiamento consueto è ingiusto. Il malato di mente è capace in sé di essere più felice di quanto possiamo esserlo noi: poiché è più naturale e più umano di noi. All'agire lo spinge sentimento, non logica. Il suo fare è potente, immediato. «Religione della volontà» chiamiamo la pazzia: solo la volontà può educare il sentimento alla forza.Il malato di mente è artisticamente dotato.Conserva il suo linguaggio: esso è espressione psichica, però evita ortografia, punteggiatura, anche parole, modi di dire, che non hanno la radice nella sua percezione; non per smemorataggine, ma per irritazione. Il pazzo non è smemorato. Ciò che si è impresso una volta nella sua anima, rimane nella sua memoria. Per tutto ciò che gli fa impressione ha una memoria migliore di noi, ma non ne ha affatto per le cose che gli sono indifferenti. Simile talento ha fruttato anche all'artista la fama di sognatore timoroso della realtà, privo di scienza.Il pazzo rivela il suo senso dell'essenziale e dello straordinario nel non usare linguaggio e scrittura mai inelegantemente, goffamente e volubilmente. Per cose delle quali parla frequentemente, come fiori, gioie, alte dignità, non gli bastano i nostri concetti contati. Inoltre pronuncia le parole diversamente da noi, non per incapacità, ma per iniziativa artistica: inventiva, piacere nell'arbitrario.

Jacques Rigaut - Fatti diversi

Continuando nei suoi guasti, il sillogismo ieri ha fatto 37 nuove vittime nella sola città di Parigi.

L'imprevidenza comunale minaccia la città di esser privata fra poco dell'illuminazione notturna. L'insonnia degli alberi dei nostri viali – dall'avvento dei lampioni, tre platani -, cedendo ad una giusta collera, si sono lasciati cadere ieri su dei lampioni che hanno schiacciato.

E' stato trovato ieri nei giardini del Palais-Royal, il cadavere di Dada. Si presume un suicidio (poiché l'infelice minacciava già dalla nascita di mettere fine ai suoi giorni), quand'anche Andrè Breton abbia fatto delle complete confessioni.

Jacques Rigaut - Agenzia generale del suicidio

AGENZIA GENERALE DEL SUICIDIO

Società riconosciuta di utilità pubblica.

Capitale: 5.000.000 franchi.

Sede principale a Parigi: 73, boulevard Montparnasse.

Succursali a Lione, Bordeaux, Marsiglia, Dublino, Montecarlo, San Francisco.


Grazie a dei dispositivi moderni, l'A.G.S. è felice di annunciare ai suoi clienti che procura loro una MORTE SICURA ED IMMEDIATA, cosa che non mancherà di sedurre coloro i quali sono stati distolti dal suicidio dal timore di “fare fiasco”. È pensando all'eliminazione dei disperati, elemento di terribile contaminazione in una società, che il Ministro degli Interni ha voluto gentilmente onorare il nostro Istituto con la sua presenza onorifica.

D'altronde, l'A.G.S. offre finalmente un decoroso metodo per andare all'altro mondo, essendo la morte una delle debolezze di cui non ci si scusa mai. È così che sono stati realizzati i seppellimenti-espresso: pasto, sfilata di amici e di conoscenti, fotografia (o calco del viso dopo la morte, a scelta), invio dei souvenir, suicidio, composizione della salma, cerimonia religiosa (facoltativa), trasporto del cadavere al cimitero. L'A.G.S. si incarica di realizzare le ultime volontà dei Signori clienti.


Nota

In nessun caso, non essendo l'Istituto equiparato al servizio pubblico, i cadaveri saranno trasportati alla Morgue; questo per rassicurare alcune famiglie.


Tariffe


Folgorazione 200 fr.

Rivoltella 100 fr.

Veleno 100 fr.

Annegamento 50 fr.

Morte profumata (tassa sul lusso compresa) 500 fr.

Impiccagione: sucidio per poveri: (la corda è venduta al prezzo di 20 franchi al metro e 5 franchi per ogni 10 cm supplementari) 5 fr.


Domandare il Catalogo speciale ai Seppellimenti-espresso. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi a J. Rigaut, amministratore principale, 73, boulevard Montparnasse, Parigi(6˚). Non sarà fornita alcuna risposta a persone che esprimono il desiderio di assistere a un suicidio.